I figli Talisio e Giampietro accolsero con entusiasmo la proposta di istituire un premio intitolato alla memoria paterna, così come aveva suggerito Luigi Caironi, presidente della Famiglia Legnanese. L’intento era di offrire a chiunque lo desiderasse la possibilità di esprimere il proprio talento; si voleva inoltre promuovere, nella regione del Porta e del Tessa, la poesia in dialetto.La Famiglia Legnanese si assunse i compiti organizzativi del Premio e designò come presidente della giuria Piero Chiara. Fu lo scrittore a dettare il regolamento: ci sarebbero state due sezioni distinte, una per l’italiano e una riservata ai dialetti lombardi. Chiara voleva un premio trasparente. Per questo stabilì che le poesie arrivassero al “Tirinnanzi” in forma anonima, contrassegnate da un motto. Soltanto dopo aver proclamato i finalisti e individuata la poesia vincitrice, la giuria apre le buste che contengono i nomi degli autori finalisti.
Inoltre, la partecipazione al premio sarebbe stata completamente gratuita, come è sempre rimasta.
Dal 1990 al 2009 ha presieduto la giuria Luciano Erba.
Dal 2010 è presidente della giuria Franco Buffoni.
Nel 2007 si è celebrato l’anniversario del Premio con una riuscita manifestazione denominata “Legnano Poesia”, una settimana di appuntamenti di letteratura, musica e arte.
Dall’edizione 2009, tra i patrocini al Premio di poesia, si è aggiunta la “Fondazione Tirinnanzi” per volontà dei familiari che intendono portare avanti con impegno questa iniziativa culturale nel ricordo del poeta Giuseppe Tirinnanzi e dei suoi figli.
In occasione della XXX edizione del Premio, il bando è stato completamente rivisto. Lo spirito originario che prevedeva la partecipazione in forma anonima e con scritti inediti non era più attuale in un’epoca in cui l’obiettivo non è più quello di incoraggiare a esprimersi, quanto piuttosto di saper selezionare in un mare di offerte le espressioni di qualità. Al tempo di Internet anche distinguere tra editi e inediti era diventato praticamente impossibile, così il presidente della Giuria Franco Buffoni ha proposto una svolta: restano le sezioni dedicate a italiano e dialetto, in più è istituzionalizzato il Premio alla Carriera. Ma ora il bando è riservato a chi ha già pubblicato i suoi libri e quindi è già stato sottoposto a una selezione.
Come sempre, il Premio è organizzato dalla Famiglia Legnanese, dal Comune di Legnano e dalla Fondazione Tirinnanzi: lodevole esempio di quella collaborazione tra pubblico e privato, che proprio nell’ambito della cultura e della ricerca assicura solitamente i migliori risultati.
